Maltrattamenti in famiglia
In Germania è vietato qualsiasi tipo di maltrattamento fisico in famiglia. Ai genitori è proibito picchiare i propri figli per punirli: questo tipo di punizione (“Prügelstrafe”) è vietata per legge. I coniugi che subiscono maltrattamenti per mano del partner non devono temere l’espulsione dal Paese. Infatti anche in caso di divorzio dei coniugi in seguito a tali maltrattamenti, la vittima ha diritto al rilascio di un permesso autonomo di soggiorno (vedi capitolo La legislazione sugli stranieri). In caso di violenza domestica è possibile chiedere l’intervento della polizia, affinché questa impedisca al partner violento di accedere all’abitazione. Laddove la polizia sospetti l’imminenza di un’aggressione pericolosa oppure che questa sia già avvenuta, può, una volta entrata nell’abitazione, ritirare la chiave alla persona violenta e allontanarla dall’abitazione. In un caso del genere sarebbe opportuno richiedere presso la sezione della pretura competente in cause familiari (“Familiengericht”) l’assegnazione dell’abitazione e l’emissione di un’ordinanza di tutela, che vieti qualsiasi contatto con la vittima. Nella maggioranza delle grandi città esistono anche i cosidetti “Frauenhäuser”, centri di accoglienza allo scopo di proteggere le donne vittime di violenza offrendo loro temporaneamente un alloggio. Il numero di telefono si trova nell’elenco telefonico oppure può essere richiesto presso la polizia. In ogni caso si garantisce alle vittime l’anonimato. Si può chiedere aiuto anche all’associazione di tutela dei minorenni (“Kinderschutzbund”), alle associazioni caritative (vedi capitolo Le organizzazioni e i loro referenti), all’ufficio di servizio sociale minorile del comune (“Jugendamt”) oppure ai centri di consulenza specifici e agli avvocati.